Chi dorme non piglia pesci

Il tema delle polizze dormienti è stato recentemente sollevato e potrebbe portare alla distribuzione di 1,5 miliardi di euro a circa a 11 mila beneficiari ignari di esserlo.

Cos'è una polizza dormiente?

La polizza dormiente è quella polizza sulla vita intestata a un ormai defunto di cui i beneficiari non sono a conoscenza dell'esistenza.

Quanto tempo si ha per riscuoterla?

10 anni per riscuoterle dopodiché le assicurazione devono comunque versare la cifra in un fondo apposito del Ministero delle Finanze; un  fondo pubblico per le vittime reati finanziari, creato per risarcire il risparmio frodato, ma mai realmente operativo fin dal 2005, data in cui è stato creato;

Passati i 10 anni riprendere la cifra versata nell'apposito fondo è possibile ma non altrettanto facile inoltre quasi sicuramente la cifra sarà ben minore di quella che sarebbe stata spettante originariamente e non potrà esser in nessun modo superiore al 60% della cifra versata al Fondo.

Come far domanda di risarcimento al fondo depositi dormienti?

Per vedere nel dettaglio come far richiesta è sufficiente visitare il sito della CONSAP e nella sezione "servizi all'economia" sarà possibile visionare tutte le info relative al fondo depositi dormienti e scaricare i moduli per effettuare la richiesta.

La novità 2018

L'IVASS Istituto vigilanza sulle assicurazioni da marzo 2018 opererà finalmente un controllo incrociato, grazie alla collaborazione con l'anagrafe tributaria, delle assicurazioni dormienti, in modo tale da metter fine alla pratica scorretta ma tuttora legale di non insistere nella ricerca dei possibili beneficiari ignari.

Valutazioni

Il Fondo creato nel 2005 pare sarà finalmente attivo quest'anno, con 13 anni di ritardo, difficile capire cosa e quanto ci sia attualmente nel fondo, che comunque ricercando bene informazioni specifiche prevede un risarcimento massimo del 60% dell'importo versato.. e ci si chiede l altro 40% che fine fa? e perché cotanta attenzione in questo preciso momento storico per i contribuenti?

L'unica risposta personalmente ipotizzata è data da l'unione di due fattori:

  1. l'avvicinamento delle votazioni politiche "casualmente" a marzo, proprio quando si attiverà il controllo (ma non l'erogazione del credito) delle polizze dormienti,
  2. La manovra di Bilancio prevede l'attivazione di 50 milioni di euro per gli anni 2018-2019 per le vittime di reati finanziari, in riferimento particolare al crack delle Banche Venete; Come a manifestare attenzione politica e premura per le vittime con conseguente grande enfasi mediatica e positività diffusa.

Peccato che la Consob fa notare che la perdita arrecata da crack finanziari e banche degli ultimi 15 anni ammonta a 44 miliardi di euro, circa 880 volte di quanto attivato per il fondo risarcimenti.

Inoltre se direttamente o indirettamente i soldi del fondo dovessero essere costituiti anche da quel 40% dei conti, depositi, assicurazioni dormienti vorrebbe dire che potrebbe verificarsi la situazione per cui un contribuente vittima di un crack bancario potrebbe (con fortuna e ottimismo) avere un risarcimento che altro non è che parte di quel 40% dell'assicurazione vita dormiente che sarebbe dovuta spettargli comunque di diritto ma che invece è stata già trattenuta ingiustamente. Praticamente un auto risarcimento parziale del contribuente a cui i meriti spettano al Fondo e a al partito politico che lo ha creato.

Peraltro sarebbe un incentivo indiretto per assicurazioni e banche a continuare a non avvisare i parenti dell'assicurato ormai defunto che verserebbero dopo 10 anni la quota in un fondo per coprire i loro crack e fallimenti futuri.

Milano, 24/01/2018

Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia