Comunicazione Iva Trimestrale 2017

Comunicazione Iva trimestrale: quali sono le scadenze e quali le sanzioni?

Le sanzioni per omessa, incompleta o infedele comunicazione dei dati Iva trimestrali si riducono notevolmente: 2 euro per ciascuna fattura con un massimo di 1.000 euro a trimestre. Un netto taglio e ammorbidimento: nel testo originale il valore minimo della sanzione ammontava a 5.000 euro e il massimo a 25.000 euro.

Il Decreto legge 193/2016 introduce nuovi obblighi e scadenze a carico di aziende e imprenditori. In sostituzione dell’art. 21 del Decreto legge 78/2010 si è stabilita la soppressione dell’obbligo di invio dello spesometro annuale parallelamente però all’introduzione dell’obbligo di inviare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati relativi alle fatture emesse, a cadenza trimestrale, di quelle ricevute e della liquidazione Iva.

Con un emendamento al decreto fiscale per il 2017 si avrà ancora un po’ di respiro: l’invio del nuovo spesometro sarà semestrale (27 Luglio) per il primo anno ma a partire dal 2018 diventerò ufficialmente trimestrale.

Stabilito un credito d’imposta a favore dei contribuenti (aziende o professionisti) che nell’anno precedente maturano un reddito inferiore ai 50 mila euro è previsto un credito d’imposta erogato una tantum di 100 euro da utilizzare entro il 2018; per i commercianti al minuto che decidono di optare per la trasmissione telematica a partire dal 1° gennaio 2017 la cifra è invece di 50 euro.