Contributi a Fondo Perduto DL "Sostegno"
Cresce l'attesa per l'approvazione del decreto "Sostegno" previsto per questa settimana.
Il provvedimento, che sostituisce il decreto "Ristori 5", conterrà importanti novità per le partite IVA, su tutti i nuovi contributi a fondo perduto. A cambiare non saranno solo le modalità di calcolo per l'erogazione dei contributi, ma anche la platea di beneficiari: infatti, stando alle ultime indiscrezioni, si supererà il criterio della selezione tramite codice ATECO.
Nelle intenzioni del nuovo esecutivo, potrebbe essere necessaria un'autocertificazione da inviare all'Agenzia delle Entrate che documenti il calo di fatturato: in tal modo si aggirerebbe l'ostacolo delle nuove procedure di richiesta ed erogazione del contributo.
La diminuzione del fatturato presa in considerazione non sarà più aprile 2020 su aprile 2019, ma sarà su base annuale e a far scattare l’erogazione del contributo sarà sufficiente una riduzione del 33%.
Il provvedimento dovrebbe poi contenere anche novità sull'attività della riscossione. Sono infatti tantissime le partite IVA che guardano con fiducia al decreto "Sostegno".
Il provvedimento, di cui si attendono l'approvazione e la pubblicazione, promette importanti interventi economici. In particolare, come già accennato, il dl "Sostegno" dovrebbe intervenire sulla disciplina dei contributi a fondo perduto, modificando le modalità di calcolo e ampliando la platea di beneficiari.
Sono tre, per ora, le grandi novità:
- dovrebbe essere superato il criterio dei beneficiari in base al codice ATECO;
- il calo di fatturato preso in considerazione non è più di un solo mese (aprile 2019/aprile 2020) ma annuale;
- dovrebbero essere inclusi tra i beneficiari anche i professionisti iscritti agli ordini.
Il decreto "Sostegno" supererebbe i criteri stabiliti in principio dal decreto "Rilancio", che sono stati usati come telaio di base per i successivi provvedimenti, per ridurre le tempistiche di erogazione dei finanziamenti da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Il meccanismo di calcolo dovrebbe quindi basarsi sulla perdita di fatturato superiore al 33% su tutto il 2020, tenendo in considerazione i costi fissi sostenuti dalle imprese.
Tuttavia il superamento dei codici ATECO, se da un lato amplia la platea di beneficiari, dall'altro lato potrebbe rendere più complicato capire come strutturare le procedure di richiesta e accredito. Per ovviare a questa criticità è allo studio del governo un modello di autocertificazione da inviare all'Agenzia delle Entrate sulla riduzione di fatturato.
Il tetto degli aiuti dovrebbe rimanere a quota 150mila euro come somma massima per le partite IVA fino a 5 milioni di euro di ricavi, mentre rimane fissa l'incognita sui tempi effettivi di erogazione degli aiuti.
Il superamento dei criteri stabiliti dal decreto "Rilancio" non sarebbe una novità da poco per le partite IVA.
L’erogazione dei nuovi contributi dovrebbe infatti avvenire a prescindere dal codice ATECO e dal settore economico di appartenenza: una decisione simile aprirebbe le porte dei finanziamenti a tutte quei settori, dalla ristorazione al turismo, che per motivi di stagionalità della propria attività non sono rientrati tra i beneficiari.
Ancora non si conoscono con certezza i parametri di riferimento per determinare il calcolo del fatturato.
Col decreto "Rilancio" e il sistema dei decreti "Ristori" la percentuale era del 33% e dava diritto a un contributo calcolato:
- al 20% per soggetti con ricavi o compensi non superiori a 100mila euro;
- al 15% per soggetti con ricavi o compensi compresi tra 100mila e 400mila euro;
- al 10% per soggetti con ricavi o compensi compresi tra 400mila e 5 milioni di euro.
Fino alla pubblicazione del testo del nuovo decreto non avremo la certezza delle modalità di calcolo dei nuovi contributi a fondo perduto, così come delle caratteristiche di richiesta dei medesimi. Non rimane che aspettare il via libera definitivo al provvedimento.
Milano, 02/03/2021
Cogede
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