Decreto salva risparmi

A giudicare da tutto l'ottimismo con cui la camera ha concesso la fiducia all'emendamento sembra quasi strano che il decreto salva banche non sia stato ribattezzato decreto salva risparmi.

Vani i tentativi di ostruzionismo dei M5S e cancellato la proposta che prevedeva pene esemplari nei confronti dei responsabili del crack di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca; per il resto tutto regolare lo stato impegnerà solo fino a 17 miliardi di euro per tappezzare il misfatto; intanto i "risparmiatori azzerati" si vedono negare persino l'incontro con Ubi banca che doveva avvenire martedì, in un clima di totale assenteismo che impedisce agli stessi di avere un dialogo costruttivo al fine di riallacciarne i rapporti.

Dare stabilità all'economia veneta, questa è la priorità del governo con cui difende le proprie scelte, evitare licenziamenti e coprire i conti correnti per 2 milioni di famiglie e 200 mila imprese, poi non importa se a pagare sono tutti contribuenti, tantomeno importa che le imprese oggi chiudano semplicemente per una pressione fiscale troppo alta, l'importante è salvare banche colabrodo senza ammettere che non si sarebbe mai dovuti arrivare a tanto, e che nella gestione di qualsiasi attività fare buchi di tale entità sia quantomeno immorale, tanto più che oggi il cittadino è costretto, più o meno direttamente, dal sistema economico e dal governo che lo gestisce, a riporre i propri risparmi nel sistema bancario stesso; questo non è un particolare da trascurare perché obbligare a iniettare i risparmi in un sistema inefficiente che presenta dei chiari segnali di cedimento senza avvisare il cittadino è già deleterio, ma lo è ancor di più coprirne i buchi con i soldi dei contribuenti senza chiederne nemmeno il parere e per finire vantarsi anche del buon operato. Con questo atteggiamento inoltre non si creano nemmeno i presupposti per far si che questo fenomeno non riaccada domani stesso con un'altra banca perché tanto le responsabilità vengono scaricate sulle tasche dei contribuenti senza nemmeno domandarsi dove siano effettivamente finiti tutti i risparmi dei risparmiatori stessi.

Milano, 13/07/2017
Team Cogede Consulting
Il commercialista di Milano e di Pavia