Fringe Benefits, Disciplina 2021
Dal 1 gennaio 2021 sono in vigore nuove regole da utilizzare in sede di calcolo della tassazione dell’auto usata dal dipendente: con il nuovo anno, le percentuali di fringe benefit sono state inasprite, obbligando aziende e dipendenti a fare un test di convenienza.
I fringe benefits sono dei benefici accessori e complementari alla retribuzione, dei compensi in natura concessi dal datore di lavoro a determinati collaboratori.
In tema di auto aziendali, la tassazione di questo beneficio viene individuata in misura forfetaria per presunzione legale, cioè indipendentemente dagli effettivi costi di impiego del veicolo e dalla percorrenza reale effettuati dal lavoratore.
Infatti, da un lato, all’impresa può convenire concedere l’auto in benefit se non comporta costi di acquisto e gestione rilevanti: dall’altro, il dipendente ha interesse ad avere a disposizione un veicolo non solo più ecologico ma anche più performante, quindi più costoso.
Molto facilmente l’azienda ricorrerà al leasing o al noleggio piuttosto che all’acquisto delle auto aziendali a minore impatto ambientale, altrimenti chiederà al lavoratore di utilizzare la propria auto in cambio di un rimborso chilometrico.
Per il datore di lavoro, in ogni caso, rimane la deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi relativi agli autoveicoli concessi in uso ai dipendenti, nella misura del 70% del loro ammontare.
L’unico vincolo alla deduzione del 70% dei costi è che l’utilizzo dell’autovettura da parte del collaboratore deve avvenire per la maggior parte del periodo d’imposta, quindi per almeno 184 giorni, non necessariamente continuativi e non per forza sempre dallo stesso dipendente.
Milano, 16/01/2021
Cogede
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