I nuovi voucher, limiti e pregi

I nuovi voucher hanno dato vita ad accese polemiche, del tutto comprensibili in un Paese ove i temi riguardanti il lavoro sono soliti provocare grandi passioni. Il dibattito è stato reso ancora più aspro dalle implicazioni politiche che essi hanno avuto, considerata la risposta piccata della CGIL alla decisione del governo, vista alla stregua di una vera e propria sfida, dopo che proprio l'eliminazione dei vecchi voucher aveva evitato la consultazione referendaria promossa dal sindacato.

Polemiche che sono destinate a proseguire, proprio a causa di alcune problematiche non risolte e altre che sono state invece provocate dai nuovi voucher. Dal 10 Luglio è infatti stata attivata la procedura Inps relativa alle nuove prestazioni occasionali che sono operative dal 23 giugno 2017 grazie al D.L. n. 50/2017.

Le nuove prestazioni occasionali delineate dal decreto, vanno ora a suddividersi in due tipologie:

  • il Libretto Famiglia, che è riservato alle sole persone fisiche e ai privati cittadini;
  • il contratto di prestazione occasionale, strumento a disposizione di tutti gli altri utilizzatori.


Il Libretto Famiglia 

Per quanto riguarda il Libretto Famiglia, esso può essere utilizzato per tutti i piccoli lavori in ambito domestico, quelli relativi alle pulizie, di giardinaggio o di manutenzione, per lezioni private, ove si presenti il bisogno di fornire assistenza domiciliare a uno o più bambini, alle persone anziane o ammalate e a tutte quelle afflitte da disabilità più o meno gravi.

Ove se ne presenti il bisogno, la famiglia può provvedere all'acquisto del libretto nominativo precaricato, utilizzando la piattaforma informatica messa a disposizione dall'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) oppure facendo ricorso ad un Ufficio Postale. Il libretto sarà utilizzato proprio per pagare le prestazioni occasionali, tramite i buoni da 10 euro. Il valore in questione va così ripartito: 8 euro saranno il compenso netto corrisposto al prestatore d'opera, 1,65 dovranno essere versati sotto forma di contributi alla Gestione Separata dell'ente di previdenza, 0,25 saranno il premio assicurativo per l'Inail e 0,10 sotto forma di oneri di gestione.

 

Prestazioni di lavoro occasionale

Le prestazioni di lavoro occasionale saranno a loro volta appannaggio di:

  • chi impieghi un massimo di cinque lavoratori subordinati a tempo indeterminato, a patto che non siano amministrazioni pubbliche;
  • le imprese agricole che impieghino pensionati, studenti che abbiano meno di 25 anni, coloro che percepiscono sostegni al proprio reddito e disoccupati.

Le prestazioni occasionali non potranno invece essere utilizzate da chi abbia già impiegato l'utilizzatore nel corso dell'ultimo semestre per "collaborazioni di carattere coordinato o continuativo", oppure in rapporti di lavoro subordinato, nel settore edile o in campi affini, dalle imprese che svolgono lavori in appalto.
Anche in questo caso la procedura di acquisto vede l'impiego del mezzo telematico (sito istituzionale INPS) e gli importi minimi versati da chi utilizza il voucher, per ogni ora di lavoro, saranno: 9 euro in qualità di compenso minimo orario (con l'esclusione dei lavori agricoli), 2,97 sotto forma di contributi, 0,32 euro da destinare all'Inail come premio assicurativo e 0,09 sotto forma di oneri di gestione.

Il costo minimo complessivo per ogni ora di lavoro si attesta quindi a 12,38 euro.

 

Quali sono i nuovi limiti economici

Il nuovo regolamento ha dato vita a nuovi limiti economici annui, oltre i quali le prestazioni occasionali non è più considerata tale. In particolare occorre ricordare che:

  • per ogni utilizzatore il limite è di 5mila euro, indipendentemente dal numero di lavoratori che siano stati impiegati;
  • se il limite massimo è di 5mila euro nei confronti della totalità degli utilizzatori, con un solo utilizzatore va ad attestarsi a quota 2.500 euro.

Occorre anche ricordare come siano oggetto di computo al 75% del relativo importo, i compensi per le prestazioni occasionali percepiti dai giovani che abbiano meno di 25 anni di età e studino, i titolari di trattamento pensionistico, i disoccupati e coloro che godono di prestazioni tese a sostenerne la capacità reddituale.
Per quanto riguarda le scadenze fiscali, i compensi sono esenti da tassazione nella dichiarazione dei redditi, non vanno ad incidere sullo status del disoccupato e possono concorrere al reddito necessario per chi ha chiesto il rilascio del permesso di soggiorno o intenda rinnovarlo. Per saperne di più è naturalmente consigliabile rivolgersi ad un commercialista, in modo da evitare possibili errori.

Le sanzioni

Per chi vada a superare i limiti che gravano sul singolo utilizzatore dei nuovi voucher, scatta l'obbligo di trasformare il rapporto di lavoro da prestazione occasionale a tempo pieno, con relativo contratto a tempo indeterminato.

Ove invece ad essere violato sia l’obbligo di comunicazione preventiva all’Inps, che deve avvenire non meno di 60 minuti prima che abbia inizio la prestazione, oppure uno dei divieti che sono parte integrante del contratto per prestazioni occasionali, scatta una sanzione amministrativa, sotto forma di multa da 500 a 2.500 euro per ognuna delle prestazioni di cui siano state accertate infrazioni.

Anche in questo caso si consiglia di chiedere consigli al proprio commercialista, a Milano, a Pavia o in qualsiasi altro luogo del territorio peninsulare, proprio in considerazione della possibilità di errori che possono tramutarsi in sanzioni di carattere amministrativo.

Cogede Consulting offre una prima consulenza gratuita ditrettamente dal proprio sito Web.