Il sacchetto ecologico

Ne avevamo già parlato ad ottobre ma il caso mediatico è scoppiato solo ora, la tassa sui sacchetti per la spesa al supermercato ha suscitato un malumore diffuso, ma l'Italia non è l'unico stato a far fronte a questo problema.

In breve l'Unione Europea ha saggiamente proposto una soluzione al problema dell'inquinamento della plastica che affligge tutto il mondo, chiedendo agli stati membri di evitare l'utilizzo di sacchetti di plastica (non biodegradabili) all'interno dei centri commerciali.

Gli stati membri, per non incorrere in sanzioni salate hanno risposto vietandone l'utilizzo e fornendo soluzioni alternative; chi fornendo in forma gratuita sacchetti biodegradabili all'interno del supermercato, chi promuovendo l'utilizzo di retine riutilizzabili, chi scaricando il costo dei sacchetti direttamente sul consumatore; ovviamente quest'ultima è la scelta attualmente voluta dal sistema italiano: costringere il contribuente a non portare il sacchetto da casa e doverlo ogni volta pagare alla cassa del supermercato.

La politica difende le sue scelte facendo delle lamentele degli italiani pura sterilità, sottolineando che con tutti gli aumenti subiti dagli italiani saranno mica 20 euro di sacchetti l'anno a fare la differenza? Una triste retorica che vuole diminuire il problema vero:

Il costo delle Autostrade aumenta ogni anno, e nessuno si lamenta dicono.. peccato che la manutenzione e il numero delle Autostrade italiane è in costante aumento e se non volessimo pagare l'aumento potremmo sempre decidere di prendere il treno o utilizzare strade e soluzioni alternative. Luce e gas aumentano ma la scelta, non sempre economicamente conveniente, di poter sfruttare risorse energetiche alternative e rinnovabili esiste.

Il costo dei sacchetti aumenta per il nobile fine di diminuire l'inquinamento? Sembra corretto, ma posso decidere di riutilizzare un sacchetto portato da casa e inquinare ancora meno? Attualmente no e la disinformazione fa credere che la colpa derivi da una volontà europea quando invece la decisione di non fornire soluzioni alternative dipende solo e unicamente dallo Stato Italiano.

Il problema non è l'ennesimo balzello (che viene ammortizzato tramite riutilizzo del sacchetto per i rifiuti), il problema è obbligare senza fornire soluzioni alternative, preannunciando come il modo di governare stia mutando.

Senza parlare che se si ritenesse che l'addebito del sacchetto antinquinamento direttamente al contribuente sia l'unica strada percorribile, per la medesima logica, alla riduzione dell'inquinamento a spese del consumatore, dovrebbe seguire una riduzione della tassa sui rifiuti a vantaggio del consumatore; ma forse incentivare davvero l'eco sostenibilità non è un obbiettivo reale ma solo di facciata.

Sicuri che le regole in merito verranno rese più accettabili per via della grande esposizione mediatica della questione, ricordiamo che negli ultimi 90 giorni 3 discariche in Lombardia hanno preso "accidentalmente" fuoco creando allarmi diossina ma nessun provvedimento atto a evitare il ripetersi di queste situazioni è stato preso. 

Milano, 11/01/2018

Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia