L’INPS dopo Tito Boeri
Il numero uno dell’INPS ha terminato il suo mandato il 16 febbraio, e serve con urgenza un successore, ma fra i partiti di Governo la disputa sulla nomina non accenna a trovare una soluzione definitiva.
Far partire la quota 100 e il reddito di cittadinanza sarà impossibile senza aver prima nominato un erede al mandato e questo gli oppositori al governo lo sanno molto bene. La scelta della persona che andrà a rivestire questo ruolo è perciò fondamentale per permettere la realizzazione delle promesse politiche effettuate dal nostro governo.
Nori e Tridirico
Il Carroccio vorrebbe Mauro Nori, I pentastellati Pasquale Tridico (artefice del decreto Dignità e del Reddito di cittadinanza) ma l'accordo sembra non trovare, attualmente un epilogo positivo.
Come per la successione di Massimo Nava alla Consob, si riparte perciò in egual modo con il toto nomine. Per mesi si è fatto il nome di Marcello Minenna, candidato forte del M5s, per poi finire con l'avvio della procedura di nomina dell'economista Paolo Savona. A questo punto l'idea di “un commissario traghettatore", molto probabilmente un tecnico provvisorio in carica per una trentina di giorni diventerà la soluzione momentanea al problema.
"Il commissario traghettatore"
Il nome più quotato a rivestire il ruolo tecnico per la gestione momentanea dell'INPS è un terzo nominativo, Paolo Reboani, dirigente del dicastero del Lavoro. Tra il 1997 e il 2011 è stato il responsabile della segreteria tecnica e consigliere economico internazionale del Ministro del Lavoro pro-tempore.
"A tempo debito le nomine arriveranno"
"A tempo debito le nomine arriveranno": così Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, risponde a chi gli chiedeva a che punto fossero le nomine per i vertici. Questo lascia ulteriormente trapelare come la nomina di un tecnico provvisorio rappresenti la strada più probabile che verrà intrapresa nei prossimi giorni.
Cogede Consulting
Ti informa
Seguici su:
Milano, 19/02/2019