La Branch Exemption

Con Branch Exemption viene indicato il nuovo istituto di fiscalità internazionale introdotto dal Decreto di Internazionalizzazione del settembre 2015. Precedentemente a questa data un'azienda italiana poteva realizzare progetti imprenditoriali all'estero pagando le imposte all'estero e non in Italia, esclusivamente con la costituzione di una società all'estero. Su queste società gravava, però, il grande problema dell'estero vestizione. Infatti gli amministratori della società estera e dell'azienda italiana sono gli stessi e risiedono in Italia. Questa condizione permetteva all'Agenzia delle Entrate di attrarre, a norma di legge, il reddito della società estera in Italia, perché il luogo dove si svolgeva l'attività di direzione della società estera era l'Italia.
In questo quadro si colloca l'introduzione del nuovo istituto di fiscalità della Branch Exemption. Grazie a questa novità le società italiane, che aprono filiali all'estero, possono stabilire che il reddito di queste sedi secondarie venga tassato all'estero e non in Italia.
Ecco che attraverso il sistema fiscale opzionale della Branch Exemption un'impresa italiana può escludere dal proprio bilancio, cioè dal reddito d'impresa, gli utili e le perdite delle sedi secondarie. La parola Branch, infatti, sta ad indicare proprio queste stabili organizzazioni estere che, grazie al nuovo regime fiscale, non hanno più nessuna rilevanza fiscale in Italia. Un altro vantaggio della Branch Exemption è lo sfruttamento totale delle agevolazioni fiscali del paese straniero di riferimento insieme alla riduzione dei costi. La Branch Exemption consente di ottenere risultati, dal punto di vista fiscale, molto simili a quelli raggiungibili con l'istituzione di una società all'estero. Si pone, infatti, come uno schermo per quanto riguarda l'imputazione di utili e perdite, senza dover sostenere tutti i costi tipici della gestione, creazione e costituzione di una società in un paese straniero.
L'applicazione del regime opzionale della Branch Exemption può avvenire in momenti diversi in base al periodo di costituzione delle sedi secondarie. Nel caso di sedi secondarie di nuova costituzione, la scelta di applicare la Branch Exemption va assunta nel momento della costituzione stessa. Con riferimento, invece, a sedi secondarie già esistenti alla data del settembre 2015, l'impresa italiana può decidere entro due anni se applicare o meno ad esse questo tipo di regime fiscale. Una volta fatta la scelta non si può più tornare indietro, essendo irrevocabile. La Branch Exemption applicata ad una filiale estera cessa al momento della chiusura della stessa.
La Branch Exemption è applicabile alle sedi secondarie situate in qualunque paese straniero. Tuttavia, nei paesi a fiscalità privilegiata, l'impresa italiana deve dimostrare che la sede secondaria è effettivamente operativa e l'assenza di intenti elusivi della fiscalità italiana.
In alternativa viene applicata la disciplina relativa alle Controlled Foreign Companies.
Una vera e propria rivoluzione per il sistema fiscale italiano, che ha come scopo l'internazionalizzazione delle imprese nazionali.

Milano, 03/10/2017
Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia