La fatturazione elettronica viola Privacy

Il colpo di scena sulla fatturazione elettronica che probabilmente porterà al suo rinvio.

Cosa sta succedendo?

Il Garante della Privacy ha comunicato all'Agenzia delle Entrate che l'innovativo metodo di contrasto dell'evasione, alias fattura elettronica, che analizza ogni singola fattura potrebbe analizzare ogni singola fattura violando le disposizioni in materia di trattamento dei dati;

Ebbene sì, a poco più da un mese dall'avvio si cerca il pretesto per rinviare il day one della fatturazione elettronica.

In un mondo dove si comprano le sigarette alle macchinette automatiche tramite univoco codice fiscale oppure tramite impronta digitale, monitorando quando, quanto e dove l'univoco soggetto acquista sigarette, ci si pone il problema del rispetto del trattamento dei dati nella Fattura elettronica; In un mondo pieno di carte fidaty che registrano i tuoi consumi e preferenze, di carte di debito e credito che registrano tutte le tue transazioni, di smartphone che registrano tutti i tuoi spostamenti, di computer non sicuri che conoscono persino i tuoi gusti sessuali e Facebook che detiene talmente tante informazioni su di te che alcune te le ricorda Facebook stesso... Quasi come a dire che se i dati vengono detenuti da società private e addirittura rubate da terzi (vedi Facebook) il problema passa in sordina, forse perchè c'è stato un esplicito consenso al trattamento dei dati; se invece il Fisco italiano deve attuare una rivoluzione antievasione la privacy diventa addirittura un ostacolo bloccante.

Qual è la differenza fra prima e dopo l'avvento della fatturazione elettronica 

In realtà se si parla dei contenuti di una fattura saranno i medesimi dei modelli cartacei, solo che dietro al modello cartaceo non c'è la capacità di archiviare automaticamente i dati in un registro elettronico predisposto per eventuali analisi e controllo dei dati, perciò potenzialmente in termini di dati cambia poco, semmai cambia il fatto che questi dati siano analizzabili in modo efficiente (cosa peraltro che renderebbe finalmente sensata la loro esistenza) ma in quanto in formato elettronico suscettibili di un utilizzo improprio a livello di rispetto della privacy individuale.

Il vero  problema è lo scontrino parlante esteso a tutti i privati, cioè lo scontrino che associa l'acquisto e il codice fiscale di un determinato soggetto consentendo l'invio, rapido e veloce, di questi dati al Fisco; sì perché è questa la vera novità che porta ai problemi di privacy: Se tizio compra una serie di prodotti , a maggior ragione se prodotti indicatori delle sue preferenze sessuali, della sua religione o del suo stato di salute questi dati devono essere trattati e conservati nel rispetto delle disposizioni europee sul trattamento dei dati.

Quindi sempre per rispetto della privacy il soggetto deve poter richiedere la cancellazione dei suoi dati in qualsiasi momento o addirittura non dare proprio il consenso al trattamento dei suoi dati; Senza consenso del trattamento dei dati il sistema così com'è stato pensato non può funzionare.

Ma aspettate un attimo lo scontrino parlante per le spese mediche già esiste, perché nessuno ha mai tirato in ballo la privacy?

Vero a metà perché lo scontrino parlante per le spese mediche è una possibilità e non un obbligo ed esiste la possibilità di opporsi al trattamento dei dati annessi. Certo rinunciando così a un servizio egregio che consente di ritrovarsi in detrazione tutte le spese mediche acquistate nel corso dell'anno. 

Soluzioni?

In realtà la soluzione sarebbe anche semplice basterebbe che tutte le fatture b2b continuino a conservare la stessa trasparenza nei campi che è sempre esistita per legge nel cartaceo anche nel formato elettronico, mentre per il b2c business to consumer esempio nel rapporto di vendita ditta-cliente i dati conservati risulterebbero trasparenti dalla parte del cassetto della ditta emettitrice e oscurati nel cassetto del cliente nella misura voluta dal soggetto interessato a seconda di come ritiene utile esprimere il consenso al trattamento dei dati personali, dove ovviamente importo e numero documento non possono in nessun caso essere oscurati; Inoltre andranno adeguati gli aspetti tecnici nel rispetto delle normative vigenti

In ogni caso le tempistiche con cui sono state sollevate queste problematiche di privacy sono alquanto dubbie poiché il problema esiste da sempre, ma la soluzione, qualsiasi essa sia, difficilmente sarà applicabile in poco più di un mese, tantomeno gli adeguamenti tecnici/hardware agli standard di sicurezza e cifratura difficilmente potranno venire rispettati in tempi così brevi.

Cogede Consulting

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Milano, 19/11/2018