La nuova tassazione sui contanti

Combattere l’evasione tassando i pagamenti in contanti. Questa la nuova ed “eccezionale” proposta di Confindustria.

In un mondo dove siamo in grado di pagare più tasse per lo stesso bene, come ad esempio per la casa: una tassa all’acquisto, una tassa di possesso, una tassa sul reddito e tante altre tasse indirette (ad esempio la Tari). Confindustria propone una tassa direttamente sui contanti spesi, sopra una determinata soglia mensile.

La penalità proposta da Confindustria avrebbe la forma di una commissione del 2% sui prelievi che eccedono i 1.500 euro mensili. Al contrario, verrebbe riconosciuto un credito di imposta del 2% a chi utilizza forme di pagamento elettronico.

Il gettito sarebbe così di 3,4 miliardi l’anno ottenuto grazie all’attuazione della proposta e dalla riduzione dell’evasione fiscale.

La proposta di Confindustria rientra così nelle nuove e numerose misure antievasione, che stanno trasformando radicalmente il nostro sistema economico.

Voi cosa ne pensate? È giusto spostare l’intero sistema di pagamenti e risparmi sulle banche, facendo estinguere il contante? L’evasione verrà così azzerata o semplicemente verrà spostata nel circuito bancario, per una ristretta cerchia di persone?

Cogede

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Milano, 12/09/2019