L'autofattura elettronica

Con specifico riferimento al reverse charge, in più occasioni l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che occorre in primo luogo fare una distinzione tra:

a) reverse charge esterno (che trova applicazione nel caso di acquisti di beni intracomunitari e di prestazioni di servizi ricevute da soggetti extra-UE);

a) reverse charge interno (che trova applicazione al ricorrere di specifiche fattispecie derogatorie dell’ordinario sistema di liquidazione del tributo appositamente individuate dagli articoli 17 e 74, D.P.R. n. 633/1972).

Quando un soggetto passivo IVA residente in Italia acquista beni o servizi da parte di aziende che sono residenti in Paesi Extra-UE o che comunque non hanno nessun tipo di rappresentanza legale nel nostro Paese, si rende necessaria l’emissione di un’autofattura solo quando l’Imposta sul valore aggiunto non può essere desunta dalla bolletta doganale che accompagna le merci.

Con riferimento alle ipotesi di reverse charge esterno, l’Agenzia ha precisato che non sussiste l’obbligo di emissione dell’autofattura in formato elettronico, dal momento che i dati relativi alle fatture ricevute dai fornitori esteri sono comunicati mediante l’invio dell’esterometro entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di ricezione della fattura stessa.

Cogede

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Milano, 16/09/2019