Mancata erogazione dei contributi: cosa fare?
Può capitare che, a fronte di una istanza per ricevere un contributo a fondo perduto corretta nella forma e nei presupposti, l’amministrazione finanziaria sia vittima di una svista o di un’anomalia di sistema e non eroghi i fondi che legittimamente spettano all’utente.
Un preciso iter da seguire non è stato precisamente indicato dall’Agenzia delle Entrate ma, partendo dalle normali prassi di contatto, è possibile riuscire a ricostruirne uno comunque funzionale ed efficace.
La prima cosa da fare è entrare sul proprio cassetto fiscale, o sentire il proprio intermediario di fiducia perché lo faccia al posto nostro, e verificare che i presupposti formali e sostanziali della richiesta siano corretti e corrispondano con i dati inseriti a sistema: codice fiscale, partita IVA, IBAN, requisiti, eccetera.
Una volta verificata la correttezza delle informazioni inserite occorre mettersi in contatto con il contact center di Agenzia delle Entrate al numero verde 800 90 96 96. Seguendo le indicazioni fornite dalla voce guida è possibile, dopo qualche minuto di attesa, parlare con un operatore e avere conferma che la propria richiesta, sebbene corretta, non è andata a buon fine per problemi non riconducibili all’utente.
A questo punto, in base alla risoluzione 65 dell’Agenzia delle Entrate diffusa l’11 ottobre 2020, bisogna quindi agire in autotutela inviando una PEC alla direzione provinciale territorialmente competente con la quale si invitano i funzionari ad intervenire sulla procedura automatizzata per risolvere la problematica.
L’istanza, firmata digitalmente dall’interessato o dall’intermediario, deve indicare in modo chiaro e documentato il problema individuato con l’aiuto del contact center.
Ad ora, la finestra per l’invio delle istanze va dal 20 novembre 2020 al 15 gennaio 2021.
Nel caso in cui l’istanza si riveli fondata, l’Agenzia delle Entrate provvede ad effettuare il mandato di pagamento del contributo effettivamente spettante.
Milano, 09/12/2020
Cogede
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