Pensione minima agevolata per giovani
Governo e leader di Cgil-Cisl-Uil si sono riuniti per affrontare il tema pensioni: bloccare l’innalzamento automatico dell’età pensionabile, che già dal 2019 aumenterà di 9 mesi rispetto agli attuali 66 anni e 7 mesi di età e rassicurare i più giovani sul futuro delle loro pensioni.
Una proposta quantomeno particolare, quella che riguarda i giovani «discontinui», che oggi possono andare in pensione prima dei 70 anni e con 20 anni di contributi solo se maturano un trattamento pari a 1,5 volte l’assegno sociale (oppure a 63 anni, ma se hanno maturato una pensione di circa 1300 euro)
Tale sistema di calcolo sarebbe valido per chi non possiede contributi versati prima del 1996 e presenta chiaramente una carriera “fortemente” discontinua o non regolarmente retributiva secondo le corrette modalità contributive, per agli aderenti all’ Opzione contributiva Dini e per le pensioni degli iscritti alla Gestione Separata
Consentirebbe quindi a queste soggetti di poter ottenere un assegno da 650-680 euro, anziché, come avverrebbe nella maggior parte dei casi, sotto i 500 euro.
Detto così sembrerebbe qualcosa di buono, ma il tutto sarà applicabile per chi andrà in pensione tra 20 – 30 anni, quando le regole pensionistiche saranno già mutate più volte; perciò di attuale e concreto c’è solo il prolungarsi dell’età pensionabile che invece come già detto aumenterà effettivamente già dal 2019.
Milano, 07/09/2017
Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia