Quando il Fisco non è così amico
Un servizio delle Iene di Cristiano Pasca: Quando lo stalker è l’Agenzia delle Entrate, trasmesso ieri su Italia 1, è l'esempio lampante di quello che può succedere a un contribuente qualsiasi difronte a un fisco davvero poco amichevole.
La storia di Vittoria, figlia di un padre con evidenti problemi con il Fisco
Viene così resa pubblica da un servizio delle Iene: alla morte del padre, Vittoria decide di rinunciare all'eredità ma il Fisco non ci sta e ritiene che i debiti del padre di più di 2 milioni di euro debbano ricadere su di lei; cartelle esattoriali su cartelle esattoriali che rendono la sua vita un incubo, ripetute consultazioni con l'agenzia delle Entrate ribadiscono la procedura corretta è quella di rinunciare all'eredità e di conseguenza anche ai debiti, ma la rinuncia è stata già fatta come anche la richiesta di sgravio spettante di diritto, ma evidentemente quell'ipotetico credito solo sulla carta serve a dare un profitto altrettanto ipotetico all'Agenzia che non vuole mollare nonostante il tribunale abbia dato ragione in secondo grado a Vittoria.
Le spese per gli avvocati di Vittoria diventano così l'unico modo di evitare l'ingiusto pignoramento dei beni, un pesante e ingiusto fardello che meriterebbe un risarcimento da parte di chi ha volutamente voluto far orecchie da mercante, ma la situazione è talmente paradossale da non avere precedenti.
La folle scusa
La folle scusa fornita dall'Agenzia per motivare l'accanimento è la seguente: visto che è possibile per Vittoria e per chi come lei, entro 10 anni adoperarsi per un ripensamento riguardo l'accettazione dell’eredità, l’Agenzia delle Entrate coinvolta ritiene di dover e poter assillare per 10 anni Vittoria, fregandosene della penalizzazione economica e temporale che comportano le spese giustiziare reali di fronte un debito ingiustamente a lei attribuito.
Un discorso che potrebbe aver senso nei confronti dei furbetti del fisco, che effettivamente in un primo momento rifiutano l'eredità per non pagare i debiti e una volta prescritto il debito effettuano un ripensamento per riottenere il credito senza il debito.
Ma 2 milioni di debito di fronte a una possibile eredità stimata a 0 proprietà e 0 crediti, non sarebbe un buon affare nemmeno per un folle, che mai ripenserebbe ad accettare l'eredità e i debiti entro i 10 anni consentiti; nessun calcolo complesso è necessario per fare il bilancio della situazione e valutarne i possibili scenari. Bisogna solo capire, ancora una volta, che cercare di abbattere fiscalmente e coscientemente un contribuente regolare non evasore non è esattamente quello che si chiama "Fisco amico"
Si ritiene perciò che certe decisioni non debbano spettare all'ufficio dell'Agenzia, soprattutto quando il tribunale da ripetuta ragione al contribuente, l'evitare del ripetersi di queste situazioni andrebbe regolato da leggi ad Hoc e pur nel caso in cui ci si voglia lanciare in un accanimento personale sarebbe quantomeno opportuno analizzare la situazione nello specifico.
Per completezza di informazioni è necessario dire che la situazione si è risolta a favore del contribuente solo dopo l'intervento de "Le Iene" e che dal servizio sia emersa una sorta di normalità dell'Agenzia coinvolta nell'eseguire questa errata procedura di tassazione, che lascia presagire la presenza di altri casi similari.
Milano, 30/10/2017
Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia