Quando il fisco applica tassi da usura

Quando l’organo predisposto al controllo non è controllato a sua volta cosa succede?

Semplicemente approfitta della sua posizione per applicare tassi da usura a spese del contribuente:

La Scadenza della rottamazione delle cartelle di Equitalia, scaduta il 31 Luglio ha in alcuni casi mostrato come la cifra debitoria da pagare epurata da tasse, sanzioni e interessi sia anche la metà di quanto richiesto nelle cartelle pre rottamazione; Ciò evidenzia come l’abuso e l’utilizzo incontrollato di interessi e sanzioni accessorie abbia raggiunto e superato i limiti stabiliti dalla legge.

Essendo l’usura definita come l’attività di chi presta denaro a un interesse eccessivo, superiore al limite stabilito dalla legge, l’Agenzia delle Entrate rientrerebbe nella definizione poiché a fronte di un debito con l’erario richiede al contribuente una cifra ben superiore a quella “prestata” dell’ente stesso.

Ma quali sono le percentuali dei tassi di interesse ritenuti legali oggi?

Diciamo che a grandi linee i tassi di interesse abbiano delle soglie differenti a seconda del periodo e della tipologia di prodotto/prestito a cui sono legati, ma in ogni caso non superano mai il 17%

Perciò a fronte di cartelle che raggiungono importi doppi rispetto alla cifra debitoria originale saremmo difronte a un’evidente violazione della legge che in altri casi di usura verrebbe punita con:

  • una sanzione amministrativa da € 5.000 a € 30.000
  • una pena detentiva da due a dieci anni di reclusione
  • la confisca dei beni che costituiscono prezzo o profitto del reato.

Nel caso della condanna del colpevole per usura, alla vittima spetta:

  • la restituzione integrale delle somme versate a titolo di interesse (e non solo della parte eccedente il tasso massimo legale),
  • il risarcimento del danno subito.

Ma per ora questa è tutta teoria poiché la condanna per usura di un ente che regola tasse, sanzioni e contributi oggi rimane ancora pura utopia.

Milano, 01/08/2017
Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia