Salta la cedolare secca

Una bruttissima sorpresa di natale, per i numerosi negozianti, che si ritroveranno a non poter più contare sulla tassazione agevolata prevista dalla cedolare secca.

Il colpo di scena arriva in commissione di Bilancio al Senato, dove prima sono stati bocciati i rispettivi emendamenti e in seguito ritirate le proposte che avrebbero permesso la riconferma della cedolare secca del 21% sulle locazioni commerciali. 

Questo rappresenterà l'ennesimo aggravio del carico fiscale, che ogni negoziante dovrà sostenere sottoforma di aumento degli affitti.

Tutti i contratti stipulati fino al 31 dicembre di quest'anno infatti potranno godere della cedolare secca con tassazione agevolata al 21%, per tutta la durata de contratto, che usualmente corrisponde a 6 anni più 6. Invece per tutti i nuovi contratti, che verranno stipulati nel nuovo anno, la tassazione ripercorrerà la normale tassazione, secondo le normali aliquote Irpef, che possono superare il 48% del canone.

“La necessità della cedolare – aggiunge Spaziani Testa – era talmente evidente che a richiederla erano state anche le associazioni dei commercianti, convinte anch’esse che l’eccesso di tassazione sui proprietari dei locali affittati ostacolasse l’apertura di nuove attività”.

Il presidente di Confedilizia fa notare inoltre che,in un contesto dove l'espansione di Amazon fa piazza pulita dei commercianti locali, l'unica manovra che avrebbe potuto rianimare la moria di negozi sfitti, viene inesorabilmente stracciata, lasciando presagire un ulteriore aggravio della penuria di lavoro ad esso collegata.

Cogede

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Milano, 11/12/2019