Sanzionato per la fattura mai ricevuta

Cosa succede quando una fattura elettronica si perde nel nulla?

In realtà una fattura elettronica non si perde nel nulla, ma spesso accade che il fornitore non provveda, più o meno volontariamente alla sua corretta emissione.

Ma cosa possiamo fare se davvero, alla fine, una fattura non ci arriva nonostante i numerosi solleciti al fornitore?

L’unica via percorribile è quella indicata dal D.Lgs. 471/1997: se non si riceve la fattura entro quattro mesi dalla data di effettuazione dell’operazione si deve, entro il trentesimo giorno successivo:

  • emettere autofattura in duplice copia, contenente i dati che dovevano essere inseriti nella fattura mai ricevuta (si presume, ovviamente, di essere a conoscenza delle caratteristiche dell’acquisto effettuato);
  • procedere al versamento dell’Iva (se si tratta di operazione soggetta ad Iva) mediante F24;
  • presentare all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente l’autofattura, allegando copia del versamento.

L'aspetto più irritante è che per effettuare questa pratica ci si ritroverà a pagare l'iva due volte: una volta quando si è pagata la fattura mai emessa, la seconda volta per poter emettere l'autofattura. Seppur la ragione è del cliente e non del fornitore, il Fisco ha deciso di penalizzare chi cerca di far valere i propri diritti. Nel caso questo si dimentichi di farlo, verrà pure sanzionato di 250 euro.

Oltre il danno la beffa. Appare evidente che quanto sopra sia una pratica particolarmente complessa e iniqua, ma a oggi è l’unico modo per ovviare a una fattura non ricevuta.

Cogede

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Milano, 22/10/2019