Tassa Airbnb: la storia infinita

Cos'è la tassa Airbnb?

I portali che operano intermediazione devono comunicare al Fisco i dati sui contratti e trattenere una somma pari al 21% se intervengono nel pagamento o incassano i corrispettivi: la ritenuta, da versare entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui è effettuata, viene operata a titolo di imposta in caso di opzione per la cedolare secca, o a titolo di acconto se il beneficiario non sceglie, in sede di dichiarazione dei redditi, di applicare il regime della cedolare. Gli intermediari devono inoltre certificare e dichiarare le ritenute operate.

La storia inizia nel 2017

La storia inizia quando il fisco italiano decide di batter cassa nei confronti degli operatori di intermediazione online come Airbnb e Booking.com; questi servizi di intermediazione hanno reso la vita più facile a chiunque decida di mettere in affitto e/o affittare uno o più immobili turistici garantendo un notevole risparmio da ambo le parti.

Qui entra in gioco il Fisco italiano che ha ritenuto opportuno trattenere il 21% delle somme girate agli “host”, applicando la cedolare secca a partire da giugno 2017, penalizzando, in questo modo, uno strumento nato per semplificare la vita degli utenti che vorrebbero, semplicemente, organizzarsi le vacanze.

Il Ricorso di Airbnb 

Airbnb non ci sta e ricorre al Tar del Lazio, nell' ottobre 2017, ritenendo discriminante la nuova tassazione nei propri confronti poiché altri operatori, che offrono un servizio analogo, verrebbero esonerati da simili obblighi fiscali creando così una distorsione del mercato e delle tariffe dovuta dalla disparità concorrenziale.

Il Tar del Lazio respinge il ricorso di Airbnb il quale denuncia al Consiglio di Stato la disattivazione di 30 mila annunci; il Tar del Lazio ha così fissato la prossima udienza per il mese di ottobre 2018, con cattive prospettive per il futuro di Airbnb, che ha già sanzioni pari a 180 milioni di euro per mancato versamento di importi dovuti.

Dal fisco non si scappa

I dati relativi alle operazioni concluse sono comunicate obbligatoriamente al Fisco che attraverso il controllo incrociato delle informazioni contenute nelle dichiarazioni dei redditi persone fisiche non lasceranno via di fuga agli aspiranti evasori.

Conclusioni

L'Italia secondo l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) è uno dei paesi più tassati al mondo e non vuole certamente deludere le aspettative del proprio popolo: pertanto l'introduzione della tassazione a Airbnb è da ritenersi soltanto un'ennesima tassa del panorama fiscale italiano.

 

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Milano, 01/06/2018

Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia