UE tassa il Web
L’unione Europea non guadagna sul web Macron, Merkel,Rajoy e Gentiloni si accordano perciò per tassare gli utili di tutti i giganti del settore.
Si sentono sempre più spesso notizie di grandi evasioni del Fisco da parte dei più grandi del web, Google da sola pare abbia evaso quasi 300 Milioni di Euro al Fisco Italiano, sfruttando la tassazione di paesi più amichevoli e ospitali attraverso l’applicazione di uno schema elusivo che coinvolge una serie di società dislocate tra Irlanda, Paesi Bassi e Bermuda; Amazon pare abbia evaso 130 milioni, sfruttando la sede legale in Lussembrugo; Apple 318 milioni.
Insomma un piccolo tesoretto che ha spinto i leader di ogni paese a cercare un modo di continuare a guadagnare sulle spalle dei ben più produttivi giganti del Web.
D’altronde i giganti stessi ormai non possono fare a meno di estendere il mercato del digitale in ogni parte del mondo economicamente evoluto, e se il prezzo da pagare sarà qualche milione di euro ben venga; la volontà di giungere a un compresso sulla tassazione degli utili, per evitare che il problema si ripresenti in futuro, è un vantaggio reciproco sia per chi crea il servizio sia per chi ne usufruisce.
Google stessa, recentemente, ha ribadito il suo interesse nel proseguire i propri investimenti e servizi in Italia, a prova che le sanzioni espresse dal nostro sistema fiscale non abbiano in nessuno modo incrinato i rapporti;
Macron, Merkel, Rajoy e Gentiloni non hanno perso tempo e hanno avuto la brillante idea di introdurre quindi una tassazione omogenea per tutti i Paesi dell’Unione che renderà nulla l’importanza di dove la sede operativa sia dislocata.
Nella speranza che il progresso dei servizi digitali non vada lentamente a dissolversi in una bolla di tasse, si spera che quanto ricavato verrà reinvestito per la creazione di servizi sempre più innovativi atti a migliorare la qualità della vita dei cittadini Europei.
Milano, 01/09/2017
Team Cogede Consulting
Il Commercialista di Milano e di Pavia