Wikipedia oscurata e libertà di informazione
Wikipedia nella giornata di ieri 25 Marzo ha bloccato i suoi servizi in segno di protesta alla legge sul copyright, decisiva per la libertà della rete, che si voterà oggi a Strasburgo.
La previsione del futuro di Orwell
George Orwell nel 1948 scrisse "1984", il celebre romanzo che narra di un "futuro" in cui vige il totalitarismo da parte del grande fratello con televisori-telecamere installate ovunque che controllano e trasmettono propaganda 24 ore su 24 e dove ogni forma di privacy era annullata in quanto era possibile compiere un lavaggio del cervello persino sugli esiti degli eventi già passati, consentendo di influenzare e guidare il pensiero delle masse.
Wikipedia e l'oscuramento del 25 Marzo 2019
Un futuro non troppo distante dalla realtà: regolamentare, attraverso la censura, uno strumento di comunicazione di massa e "libero" come il Web può essere l'inizio della fine e Wikipedia pur essendo esclusa da queste regolamentazioni (in qualità di ente no profit) comprende bene l'importanza di diffondere l'informazione, facendosi protettore della causa e contribuendo con il suo oscuramento a diffondere l'informazione.
In cosa consiste la direttiva sul copyright
L’art.13 nella sua prima versione prevedeva che le piattaforme online, che ospitano grandi quantità di contenuti caricati dagli utenti, avrebbero dovuto monitorare il comportamento degli utenti e filtrare i loro contribuiti per identificare e prevenire violazioni di copyright; “prevenire” sarebbe significato censurare chiunque non rispettasse i criteri stabiliti, le piccole realtà giornalistiche che non avrebbero avuto le possibilità economiche di implementare questi sistemi di controllo, sarebbero dovute soccombere e uscire dal mercato.
L’art.13 ora diventato art.17 rimuove il rischio di sanzione per le piccole realtà web e per gli utenti che hanno caricato online materiale protetto dal copyright; la responsabilità diventa così delle grandi piattaforme web (come Youtube e Facebook) che invece dovranno impegnarsi a rimuovere i contenuti senza adeguata licenza per non incorrere in pesanti sanzioni.
Anche l’art 11 è stato addolcito: chi pubblica frammenti giornalistici dovrà ottenere una licenza dai creatori della stessa per poterlo fare. Gli editori di stampa potranno così negoziare accordi con le varie piattaforme per farsi pagare l'utilizzo dei loro contenuti, permettendo così il giusto riconoscimento dei diritti connessi; nella versione precedente dell’art 11 snippet e Link sarebbero stati passibili di riconoscimento economico dei diritti; mentre con questa rinnovata versione dell’art 11, sugli aggregatori di notizie o sulle bacheche di Facebook, potranno continuare a essere condivisi (senza riconoscimenti economici) link con un testo a corredo a patto che questo sia «molto breve»
La giusta ricompensa, a chi crea contenuti coperti da diritto di autore è sicuramente un aspetto positivo, ma bisogna stare attenti a non fissare regole troppo restrittive che con falsi pretesti, rendono il web monopolizzato da pochi, fortemente controllato e censurato.
Il rischio è che condividere una notizia su Facebook, un domani, potrebbe non essere più così semplice.
Cogede
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Milano, 26/03/2019