28 giorni

Il problema nasce quando i leader delle telecomunicazioni decidono di fare cartello aumentando gli introiti del 8,6 % aggiungendo più o meno velatamente un 13 esima mensilità, in barba al calendario Gregoriano.

Non si capisce come sia stato possibile introdurre la 13esima mensilità sui costi di chiunque paghi le bollette, ma non sia altrettanto facile ottenere una mensilità in più nello stipendio; sta di fatto che il lento passaggio verso un calendario da 13 mesi, più simile a quello etiopico che a quello Gregoriano, è stato forse fermato in tempo.

L’autorità per le Comunicazioni sta avviando procedimenti contro Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb dando 90 giorni di tempo per regolarizzarsi e adeguarsi al divieto di fatturazione da 28 giorni, perlomeno per ciò che concerne le linee fisse.

Asstel si difende sostenendo che gli operatori telefonici che propongono un periodo di fatturazione a 28 giorni hanno adottato comportamenti legittimi in quanto la tariffazione è a tutti gli effetti una componente dell'offerta commerciale;

Si omette volontariamente il fatto che cambiare offerte commerciali in corso d'opera sia obbiettivamente scorretto e che la possibilità di usufruire del recesso gratuito per tale cambiamento non serve a nulla se tutti i concorrenti del settore si trovano d'accordo sul penalizzare il consumatore in egual misura.

Pertanto se si volesse continuare a giocare con subdoli processi logici e matematici per addolcire gli aumenti allora la risposta del governo potrebbe essere semplicemente quella di obbligare all'inserimento della voce riassuntiva "costo totale annuo" in ogni offerta commerciale e vietare i cambi di contratto unilaterale, in particolar modo di quelli venduti attraverso promesse "per sempre".

Questi semplici accorgimenti consentirebbero un livello di trasparenza adeguato e lascerebbero comunque la possibilità agli operatori di gestire la fatturazione anche a 7 giorni, poiché la tabella riassuntiva permetterebbe una rapida valutazione da parte dell'utente finale di qualsiasi livello di istruzione.

In ogni caso la situazione sarà complessivamente difficile da risolvere; poiché quando un servizio ritenuto oggi indispensabile come quello della telecomunicazione è distribuito da pochi fornitori ed è difficilmente accessibile da altri, le politiche di prezzo rimarranno sempre legate alla loro volontà, indipendentemente dalla loro forma di 7, 28, 30, giorni; solo una contrazione della richiesta del servizio potrà scuotere realmente il mercato e i suoi prezzi; ma anche in quel caso bisognerebbe tenere in considerazione le conseguenze in termini di progresso e sviluppo, difficilmente calcolabili.

 

Milano, 25/10/2017

Team Cogede Consulting

Il Commercialista di Milano e di Pavia